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Einstein, Albert.

Scienziato di origine tedesca. è tra i maggiori fisici matematici della nostra epoca, fondatore della teoria della relatività. A Zurigo, fu discepolo di H. Minkowski e condiscepolo di W. Ritz; conseguì nel 1900 la laurea in Matematica e Fisica e ottenne l'abilitazione all'insegnamento di queste materie. Ottenuta la cittadinanza svizzera fu perito tecnico nell'Ufficio federale dei brevetti a Berna (1902-1909). In questo periodo pubblicò (1905) i primi lavori sulla teoria dei quanti, sulla teoria della relatività e sui moti browniani, grazie ai quali, nello stesso anno, ottenne la libera docenza all'università di Berna. I fondamenti della teoria della relatività gli valsero la nomina di professore straordinario di Fisica teorica all'università di Zurigo (1909), passò quindi alla facoltà di Filosofia dell'università tedesca di Praga (1910) e poi, come ordinario, al politecnico di Zurigo (1912). Nel 1913, nominato membro dell'Accademia di Prussia, vi ebbe una cattedra di Fisica. Nel 1921 ricevette il premio Nobel per la teoria dell'effetto fotoelettrico. Nel 1933, all'avvento del regime nazista, si dimise dall'Accademia di Prussia, divenendo professore all'Istituto di studi superiori di Princeton, New Jersey. Nel 1939 richiamò l'attenzione del presidente Roosevelt sull'importanza dell'energia atomica. Si ritirò nel 1945 dall'insegnamento ufficiale. La grande celebrità di E. è dovuta alla sua teoria della relatività ristretta e generalizzata. Nella memoria Zur Elektrodynamik bewegter Körper (1905), egli stabiliva le basi della relatività in senso ristretto, riesaminando i concetti di spazio e di tempo e quello di simultaneità di avvenimenti. Nel 1916, in un'altra memoria, Die Grundlagen der allgemeinen Relativitätstheorie, poneva i fondamenti della relatività generale dando, tra l'altro, una nuova e geniale teoria della gravitazione; spiegazione dell'accelerazione secolare dei perieli dei pianeti; deflessione dei raggi luminosi in un campo gravitazionale; effetto E. Questa teoria della gravitazione fu seguita da un'altra tendente a riportare a un unico principio il campo gravitazionale e quello elettromagnetico, detta perciò teoria unitaria. Altri contributi di primissimo ordine dell'E. sono la teoria dei moti browniani, la teoria statistica dei campi gravitazionali, la legge di E. nella teoria dei quanti, l'introduzione del fotone (Ulma 1879 - Princeton 1955). ║ Effetto E.: spostamento verso il rosso delle righe dello spettro di una stella rispetto a quelle di una sorgente terrestre, sotto l'azione del campo gravitazionale della stessa (in particolare il Sole), che produce una perdita di energia dei fotoni provenienti dalla stella stessa e quindi, secondo le teorie quantistiche, una diminuzione della loro frequenza. Esso costituisce il più probativo dei tre controlli astronomici della relatività. ║ Effetto E. - De Haas. Se si magnetizza longitudinalmente un cilindro di ferro, questo riceve un impulso a rotare intorno al suo asse, parallelo alla direzione del vettore della magnetizzazione. è l'inverso dell'effetto Barnett.
Il fisico tedesco Albert Einstein